REGOLAMENTIAMO IL NM!

Una domanda che spesso ci poniamo è la seguente:

Allo Stato Italiano conviene mantenere lo stato delle cose nel mondo delle vendite dirette e dell’industria del multi level marketing?

Per noi de “il gatto e la volpe nel web” la risposta è NO!

Ed il motivo è il seguente:

Il mondo delle vendite dirette e del MLM genera, secondo i dati delle associazioni di categoria, circa 4,5 miliardi di euro all’anno; considerando le aziende non iscritte e quelle con sedi estere, cioè quelle non tassate in Italia, possiamo ipotizzare un totale di 15 / 20 miliardi annui.

Cosa scappa dalle imposte?
1- L’IVA sulle vendite
2- Le imposte sul reddito dei collaboratori (e già qui si parla di miliardi)
3- L‘elusione che alcune aziende favoriscono vendendo i prodotti come autoconsumo invece che come vendite al dettaglio.

Già. Perché questo sotterfugio permette di abbassare sia il fatturato aziendale che la tassazione da una parte dei compensi ai collaboratori.

Consideriamo quelle realtà che convertono i compensi ai propri collaboratori in “coin” utilizzabili per sconti o per acquistare prodotti e servizi.

Per non parlare delle società di cui i pagamenti vengono effettuati con “gift-card”, che poi risultano come omaggi o gift, ovviamente non tassati!

E come non parlare delle aziende con sedi estere che pagano i collaboratori estero su estero e al lordo delle imposte lasciando spesso dei soggetti sprovveduti nella malaugurata ipotesi di doversi confrontare con il fisco; magari non solo per le imposte non pagate, ma anche per vere e proprie operazioni di riciclaggio!

Vogliamo aggiungere quei soggetti che hanno acquistato veri e propri siti di e-commerce senza nessuna autorizzazione commerciale, che pur vendendo poco o pochissimo, ma essendo migliaia, costituiscono una rete di “spacciatori” di prodotti, spesso non conformi al servizio di “pusher” che se ne stanno tranquillamente all’estero, senza pagare imposte e mandando allo sbaraglio inconsapevoli venditori.

Senza contare che dietro ad alcuni dropshipper si celano vendite di prodotti contraffatti, magari di aziende italiane con un doppio danno, anche erariale!

Aggiungiamo ancora quel mondo di micro-influencers che acquistano pacchetti pubblicitari per farsi pubblicità delle proprie attività da soggetti che nella quasi totalità hanno sedi in paradisi fiscali.

E non tralasciamo anche le operazioni di vendita di info-prodotti attraverso corsi e materiali formativi; anche in questo caso spesso promossi e venduti da soggetti privi di una posizione fiscale.

Riteniamo che questa situazione sia dovuta ad una legislazione obsoleta e miope, che ha lasciato nelle mani dei funzionari impreparati l’onere di concedere le autorizzazioni allo svolgimento di attività commerciali che poi di fatto non possono verificare e sorvegliare.
Facciamo riferimento alle vendite online ed alle vendite porta a porta; è semplice ottenere una autorizzazione commerciale, ma quali possibilità ha un’amministrazione di verificare il corretto svolgimento dell’attività, come è possibile controllare la conformità dei prodotti venduti, come possono controllare il corretto svolgimento delle procedure commerciali e la tutela dei consumatori?

È molto difficile ipotizzare una perdita per lo Stato in termini di imposte, ma ipotizzare svariate centinaia di milioni di euro non è per nulla un dato utopico.

Queste attività generano milioni e milioni di euro di compensi che supportano molte famiglie e potrebbero rappresentare un reale sostegno a soggetti in difficoltà: una integrazione al reddito che si avvale di una fiscalità agevolata.

E’ per questo che siamo sempre più convinti che un’attività come ad esempio quella del networker andrebbe certificata e tutelata da un ente riconosciuto e che un’industria come quella del network marketing debba essere tutelata e ripulita dall’interno.

E’ per questo che siamo convinti che lo Stato italiano debba intervenire sia per non perdere capitali sia per regolamentare che per legislare un settore che macina miliardi.

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NM ed EVASIONE FISCALE

In questo post cercheremo di spiegare perché un comportamento che é spesso presente tra gli incaricati e in alcune aziende di Network Marketing, evidentemente non in regola, sfoci nell’evasione fiscale!


Il problema dell’autoconsumo

Come quasi tutti voi, avrete sicuramente letto, su Facebook ed altri social network, inserzioni di incaricati che promuovono i prodotti della società di cui sono promotori, affermando che è possibile acquistarli a € 50, € 60 o € 70 per poi rivenderli a € 100, con sconti del 30%, 40% o 50%

Se si acquistano prodotti per il proprio uso personale è perfettamente lecito e corretto, ma se li si rivende si fa evasione fiscale!

Sicuramente, se si comprano prodotti anche per la mamma, la fidanzata, o la zia non è un problema, ma andiamo ad analizzare cosa succede nel caso in cui li si rivende:

Ipotizziamo di comprare € 100 di prodotti e rivenderli per € 200
– Evasione di circa € 18 delle imposte sul guadagno dell’incaricato.
– Evasione di circa € 19 di IVA da parte della società.

Quindi su € 100 di fattura si crea un’evasione fiscale di almeno € 37, ma se l’incaricato ha anche partita IVA vi sarebbe un’evasione fiscale di contributi che variano dai € 19 ai € 26 a seconda dell’inquadramento INPS.

Ora proviamo ad ipotizzare a quanto si possa evadere con decine di migliaia di incaricati in tutta Italia!

Prendiamo come esempio una nota società di Network Marketing, italiana, che ha dichiarato di fatturare circa € 25.000.000 di prodotti quasi tutti acquistati dai propri incaricati al 50% e rivenduti al doppio!
Ciò significherebbe che in realtà questa azienda avrebbe dovuto fatturare € 50.000.000,con una conseguente evasione di € 25.000.000!

Consideriamo inoltre il 35% circa di € 25.000.000 di ritenuta d’imposta pari a circa € 8.500.000; il 18 % di IVA sui € 25.000.000 pari a circa € 5.000.0000, a cui andrebbero aggiunte anche le Quote INPS, sia quelle a carico dell’azienda che quelle a carico degli incaricati: di quanti altri milioni di euro di evasione fiscale staremmo parlando?!

E se in questo conteggio consideriamo anche le aziende estere, senza sede legale in Italia, l’evasione diventa totale!!!


Le società di NM estere

Prendiamo come esempio One Coin che dichiarava che l’Italia portava alle loro casse € 400.000.000; oppure Swiss Coin o tantissime altre società, piattaforme estere e scam vari che hanno sempre fatto grandi numeri in Italia; oppure consideriamo anche i vari “gold” che hanno coinvolto decine di migliaia di clienti!

Un dato ipotetico potrebbe essere che ci sia una evasione fiscale da almeno un miliardo di euro!


Noi pensiamo che qualche semplice controllo da parte della Guarda di Finanza, dell’Ufficio IVA, o dell’Agenzia Entrate possa portare dei bei soldini nelle casse dello Stato!!!

Attivare controlli ai meeting di molte di queste aziende, avrebbe un costo relativamente esiguo per le forze dell’ordine, e basterebbe qualche multa alle società e sanzioni alle persone fisiche per rientrare nei costi, passare in attivo, e ripulire un settore sempre più impestato da ciarlatani e pseudo imprenditori pronti a tutto per ingannare il prossimo, e lo Stato.

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