INFO-CORSI O TRUFFE?

PREMESSA

Attraverso il nostro lavoro di inchiesta e divulgazione, il gatto e la volpe nel web non solo combatte truffe, scammer e promotori di attività illegali ma anche tutti quei fuffa guru della rete che si professano insegnanti, docenti, mentori e leader del settore, che vendono corsi spacciandosi per numeri uno del proprio settore ma senza mettere in pratica ciò che insegnano.

La maggior parte di questi soggetti si promuove sui social attraverso pratiche commerciali palesemente ingannevoli, promettendo guadagni inverosimili e professandosi come insegnanti quando in realtà non lo sono; mostrano certificati senza alcun tipo di valore (molto spesso millantando titoli) condiscono il proprio curriculum con informazioni fuorvianti attribuendo qualifiche importanti all’interno di società, senza mai comunicare quali esse siano perchè trattasi solo di attività spesso illegali: promotori di schemi ponzi e sistemi piramidali che si sono arricchiti reclutando migliaia di vittime in tali attività fraudolente che hanno successivamente scelto la strada del coaching e della formazione con il mero scopo di vendere corsi e consulenze.

Secondo il nostro punto di vista, il modus operandi della maggior parte di questi soggetti li porta a commettere il reato di truffa in violazione dell’articolo 640 del Codice Penale.

IL PARERE DI AVVOCATI

A sostegno della nostra tesi abbiamo scoperto che alcuni avvocati hanno intrapreso azioni legali contro alcuni di questi arrivisti, facendo denuncia presso le autorità competenti accusandoli del reato di truffa.

Vogliamo segnalarvi alcuni punti salienti del motivo per cui questi soggetti debbano essere denunciati riportandovi alcuni passi fondamentali di una denuncia in essere contro uno di questi soggetti soffermandoci su alcuni aspetti fondamentali che riguardano anche decine di venditori di fuffa-corsi:

Si pubblicizzano in modo ingannevole corsi di formazione volti a deviare fortemente la decisione economica di un consumatore medio.

Tali corsi, irragionevolmente onerosi, generano l’idea che si possa diventare “persone esperte in uno specifico business/settore” in grado di guadagnare migliaia di euro tramite attività che non richiedono alcun investimento e che possono essere svolta comodamente da casa”.

Appare evidente che ciò non possa in alcun modo corrispondere al vero dal momento che, tali corsi, non solo sono assolutamente privi di fondamento, ma diffondono anche l’idea del “guadagno facile” senza alcun sacrificio.

L’ingannevolezza dei messaggi, risulta laddove non vi è indicazione di alcun parametro possibile per valutare l’effettiva convenienza, e dall’altra parte inducono nella falsa rappresentazione di guadagni oltre ogni ragionevole misura.

Tali messaggi risultano essere assolutamente subliminali, ed in quanto tali, nascondono al proprio interno ulteriori frasi avulse dal contesto iniziale che rimarrebbero inconsapevolmente nella memoria degli osservatori i quali, erroneamente, potrebbe essere portati a credere a tali parole.

Tutto ciò permette di affermare che i consumatori sono portati a ritenere che, tramite questi corsi dal dubbio contenuto, si possa conseguire facilmente un cospicuo profitto; spesso e volentieri inoltre, tali corsi sono facilmente accessibili ai minori e come tali facilmente influenzabili o manipolabili dal miraggio di facili guadagni.

Tali pubblicità risultano assolutamente scorrette ed ingannevoli nei confronti dei consumatori, in quanto sono predisposte con il mero scopo di creare una falsa rappresentazione della realtà nei confronti degli utenti.

Gli estremi dell’ingannevolezza di tali pubblicità sono riscontrabili nell’immediato: manipolare l’utente facendogli credere di diventare “esperti” incide senza alcun dubbio sulla debolezza dei consumatori, i quali già per definizione risultano essere parte debole nel rapporto con il professionista in genere, figuriamoci se ipnotizzato con tali tattiche ingannevoli.

Tali pratiche commerciali risultano essere scorrette ai sensi degli articoli 21, 22 e 23 del Dlg 206/2005 del Codice del Consumo: ai sensi del Codice, è necessario che la comunicazione pubblicitaria descriva in modo puntuale la natura dei servizi offerti, le loro caratteristiche e le specializzazioni sottese, in modo tale da consentire al consumatore di compiere una scelta economica consapevole anche in base al reale raggiungimento delle finalità garantite e alle proprie possibilità economiche.

Troppo spesso né su internet né attraverso altre fonti è possibile individuare le attestazioni della professionalità dell’insegnante che possano giustificare l’insegnamento di dette tecniche di business.

Tale situazione è contemplata all’interno del Codice del Consumo all’art. 20 il quale prevede che:

“Le pratiche commerciali che, pur raggiungendo gruppi più ampi di consumatori, sono idonee a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico solo di un gruppo di consumatori chiaramente individuabile, particolarmente vulnerabili alla pratica o al prodotto cui essa si riferisce a motivo della loro infermità mentale o fisica, della loro età o ingenuità, in un modo che il professionista poteva ragionevolmente prevedere, sono valutate nell’ottica del membro medio di tale gruppo”.

Inoltre, tale pubblicità, essendo facilmente accessibile anche ai minori, integra una violazione ai sensi del Dlg n. 145/2009, il quale all’articolo 7 stabilisce che:

“E’ considerata ingannevole la pubblicità che, in quanto suscettibile di raggiungere bambini ed adolescenti, abusa della loro naturale credulità o mancanza di esperienza”.

Alla luce di quanto esposto, è possibile ravvisare nei confronti di tali venditori offerenti i corsi in esame, gli elementi integranti della fattispecie di tentata truffa a danno dei consumatori ai sensi dell’art. 640 del Codice Penale.

Essendo questi corsi privi di contenuti utili per gli utenti e, nonostante ciò, venduti a prezzi spropositati, gli stessi costituiscono un vero e proprio artifizio e raggiro finalizzato ad ottenere un ingiusto profitto a danno dei consumatori.

Si può dunque affermare che essi rappresentano un subdolo espediente posto in essere per indurre i consumatori in errore circa la natura e i risultati ottenibili tramite i servizi offerti da tali soggetti, personalmente o attraverso le proprie società, inducendoli a pagare cospicue somme di denaro senza che possano godere in concreto di un qualche effettivo beneficio.

CONCLUSIONE

Quanto sopra indicato è la prova che l’attività di alcuni soggetti, a sostegno di quanto da noi ripetutamente affermato nel corso degli anni, operano sul mercato vendendo corsi in maniera fraudolenta e sono potenzialmente denunciabili per il reato di truffa.

Come community nata con lo scopo di prevenire e tutelare i consumatori, continueremo a combattere in prima linea contro chi sta rovinando il mondo della formazione arricchendosi in maniera potenzialmente fraudolenta contro tutti coloro che cercano un’opportunità attraverso il web e i social network ma che diventano poi ignari vittime di tali arrivisti senza scrupoli.

L’obiettivo di questo articolo è quello di farvi comprendere che, in qualità di consumatori, avete il dovere morale di denunciare qualcuno se riteniate di esser stati vittime di tali soggetti in quanto, come avete potuto verificare qui sopra, trattasi di vere e proprie pratiche commerciali ingannevoli spesso fraudolente.

Non abbiate paura. Fate valere i vostri diritti. Noi siamo qui per voi.



Norcia Alessandro

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