PRECISAZIONE
Prima di iniziare, specifichiamo che tutti i dati, gli screen e le diciture, sono presi solo ed esclusivamente dal sito ufficiale dell’azienda, NON da nostre supposizioni o conclusioni personali.
ANALISI TECNICA
L’analisi è una soluzione sterile, senza supposizioni o pregiudizi. Ricordatevi che quello che contano non sono le parole, ma quello che è scritto sul sito ufficiale! Un promotore o un “leader” può dire ciò che vuole, sui social o attraverso webinar e zoom, ma ricordate che quello che conta sono i termini e condizioni! In qualsiasi attività!
Primo punto:
L’azienda è in un paese Black List e la domanda è qui ci poniamo il primo quesito: perchè, se non si vuole fare niente di compromettente aprire una società nelle Isole Vergini?
Come da Termini e condizioni l’azienda è denominata:
DIGITECH SERVICES (GREEN ENERGY TEAM) LTD
https://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Vergini_britanniche
Cosa sono i paesi in Black list?
La Black List dell’Agenzia delle Entrate è l’elenco degli Stati che hanno adottato regimi fiscali agevolati che prevedono tasse molto basse e che in parallelo non hanno aderito al sistema di scambio dei dati fiscali con le altre Nazioni. Comunemente questi Paesi sono chiamati Paradisi Fiscali.
Tra l’altro come si evince dagli screen in più a quanto detto sopra, non si trovano su map. Nè come Digitech Services, nè come WeWe.
Come possiamo notare dai termini e condizioni, l’azienda dice che i dati personali sono protetti dalla legge sulla privacy..
Ma…
Cliccando sul link… https://wewe.global/privacy
Beh… noi già da qui, andremo a fare altro… magari a studiare,
ma andiamo avanti…
Qui di seguito ecco link ai termini e condizioni con tanto di screen in modo da commentarli passo dopo passo.
Per commentare esplicitamente, loro non sono responsabili di niente, l’utilizzo del servizio è a totale rischio dei promotori!
Non rilasciano dichiarazioni circa l’idoneità dei servizi e non ne garantiscono la qualità, la sicurezza, la continuità, che non violano i diritti di terzi, che i loro contenuti non sono privi di malware, la soddisfazione nell’utilizzo.
Praticamente se falliscono, chiudono, scammano o violano la privacy i problemi sono solo degli incaricati, non loro! Nessuna parte del sito è destinata alla consulenza e ciò significa che se viene usato il contenuto del sito per promuovere il loro prodotto loro stessi se ne lavano le mani!
Perchè niente di tutto questo è destinato ad essere divulgato!
In pratica tutta fantasia degli incaricati/promotori!
In soldoni, possono non pagarti le commissioni del vostro “lavoro” se e come vogliono senza giustificarsi.
Non ci sarà modo di richiedere nessun tipo di indennizzo se:
”Accetti che WEWE GLOBAL, i suoi affiliati, direttori, funzionari o dipendenti non siano in alcun caso responsabili di perdite di profitti, affari, opportunità commerciali, entrate, reputazione, buona volontà, risparmi previsti o spese sprecate, perdita o corruzione dei dati o informazioni, perdite o responsabilità ai sensi o in relazione a qualsiasi altro accordo, perdite indirette o consequenziali o danni punitivi, esemplari o speciali derivanti da o relativi a errori o fallimenti nell’esecuzione dei servizi sul sito Web o sull’applicazione mobile da parte di WEWE GLOBALE, indipendentemente da qualsiasi avviso sulla possibilità di tali danni“.
Non si possono fare reclami o denunce se chiudono, se si perdono i profitti o i capitali investiti nel progetto.
IN PRATICA: NESSUN DIRITTO!
Inoltre…
Dovete essere consapevoli del fatto di avere una profonda conoscenza nel campo delle criptovalute, e qui possiamo aiutarvi, mettendovi a disposizione il nostro test sulle competenze che solo chi ha una profonda conoscenza del settore può fare, e ti consiglio di farlo fare anche a chi ti ha proposto wewe, se non riesce a farlo evita di dargli fiducia (va contro i termini e condizioni dell’azienda!)
Test competenze: https://goo.gl/forms/RfyfULzCxHKliNCu2
Fantastico vedere che puoi recedere entro 7 giorni, ma che la pagina di annullamento dei servizi non esiste! https://wewe.global/contactus
Andiamo verso la fine dei termini e condizioni e notiamo che ancora una volta si pone l’accento sulla loro NON responsabilità, senza contare che i famigerati Buoni non hanno rimborso.
Ovviamente possono modificare i termini e condizioni in qualsiasi momento e senza preavviso!
Dato che loro seguono le leggi BVI vi linkiamo le specifiche in modo che possiate consultarle. Ovviamente a livello di apertura e chiusura dell’azienda tutte le procedure sono poco costose e prive di controllo.
http://www.icg-offshore.com/it/offshores-icg/bvi-offshores/64-bvi-offshore-companies.html
Fantastico vedere che ogni problema con l’azienda va risolto in via INFORMALE. E sotto le leggete i BVI.
In più…
C’è tutta una sezione dove si va in contrasto con i termini e condizioni e dove si dice che si occupano di mantenere i beni al sicuro. Ovviamente dobbiamo ricordare che fa fede quello che si firma e che, nel caso in cui si facciano degli acquisti sopra una certa soglia senza dichiarazioni di dove gli incaricati percepiscono le commissioni, loro stessi comunicheranno la vostra posizione alla polizia finanziaria! Certo, loro tutelati su tutto, tu NO!
Parliamo di Token.
Ovviamente si dichiara che:
– Il valore del token virtuale è determinato dagli utenti e dal numero di clienti del servizio. Non ci sono previsioni sul suo valore e non è uno strumento per speculare. WEWE Global non è un investimento, pertanto non può essere garantito alcun profitto da esso.
– WEWE Global non è un investimento, dal momento che non è un investimento, non è una questione di profitti o di percentuale dei ricavi.
Non ci sono obblighi di acquisto per il cliente. Non ci sono promesse di resi. I premi sono dati se c’è attività all’interno dell’ecosistema e dai referral invitati dall’utente; non sono garantiti.
Le commissioni vengono generate solo quando vengono utilizzati i prodotti e quindi le transazioni vengono eseguite nel loro utilizzo.
Ergo:
Se no ci sono movimenti all’interno della piattaforma non si guadagna.
Il token non ha valore.
E il Token? Non si fa menzione su quale blockchain si sta utilizzando, quindi, come possiamo sapere se è sicura? Si richiede di sapere tutto sulle criptovalute, ma loro non ne parlano, non danno specifiche!
Tutto in una nuvola di nebbia!
Si parla di nuove identità digitali sicure sulla blockchain. Ma quale? Dobbiamo specificare che ci sono decine di Blockchain? Che protocollo usano? Come si chiama il token? Se io cerco su etherscan il token WEWE non esiste neanche!
Mi viene un dubbio: Che la dicitura: Nessuna transazione di borsa per il token virtuale WEWE Global è attiva sulla piattaforma ma un cartellone P2P. ( nel disconoscimento postato sopra)
Significa che: In realtà WEWE è una moneta interna, quindi non esiste come Token, quindi non utilizza nessuna Blockchain, quindi non si può creare un ecosistema sicuro di pagamento o un identità digitale sicura, come promettevano sopra, se non esiste una Blockchain che rende sicure le transazioni
Se non sapete come funziona una blockchain vi consigliamo di leggere l’articolo sul nostro sito A QUESTO LINK
Abbiamo trovato la loro “Blockchain”… E’ così definita: WEWE Global ha eliminato questa problematica, con la creazione della prima #pagechain , cioè una “catena di pagine”.
In queste pagine vengono elencate le transazioni. Raggiunta la dimensione prestabilita, queste si comportano come un blocco classico della blockchain. Non è quindi richiesto che ogni transazione generi un blocco, riducendo al minimo le tempistiche.
Ciò permette di eseguire 100mila transazioni al secondo, riducendo il tempo per transazione a 0.025 secondi.
Che in realtà, non ha nessun senso.
Questi non sanno neanche che cosa sia un blocco!
Per Rimanere nel facile un blocco ha delle regole base, qui le regole dove sono?
Dov’è una Whitepaper della pagechain?
Perchè non ci sono specifiche tecniche?
Cavolo se hanno inventato una cosa del genere e sono stati i primi, perchè non spiegano la tecnologia?
Un Blocco (VERO) deve contenere: la lista delle transazioni, le regole del blocco per ritenersi valido, l’hash del precedente blocco perchè possa richiamarlo in modo univoco, un algoritmo che permette il collegamento dei vari blocchi in modo che siano consequenziali, data e ora, il target di difficoltà, il number once used che è quel numero che i miner devono calcolare per produrre un hash del blocco valido tramite un doppio hashing, ed è questo che fanno i Miner! Cercano di calcolare questo”numero” per primi in modo che produca un blocco valido!
E qui i miner dove sono? Il blocco NON è una lista di transazioni!
In sostanza: IL PEGGIO DEL PEGGIO.
Parlando invece del Network, non è dato di sapere, dal sito ufficiale, il sistema di pagamento delle commissioni nel dettaglio ( che dovrebbe invece essere nei termini e condizioni).
Solo per questo per me non è da considerare un business da prendere in considerazione.
In conclusione WEWE vuole creare una piattaforma dove i commercianti si affiliano e i clienti possono pagare in modo smart con le criptovalute. I promoter guadagnerebbero dalle commissioni di chi compra dai commercianti.
Le persone all’interno della piattaforma si scambiano beni e servizi attraverso la moneta WEWE.
La piattaforma si considera sicura perchè basata su una Blockchain.
Ci sembra che solo seguendo le linee ufficiali dell’azienda tutto questo sia decaduto. Non trovandosi altro su network, viaggi, pagamento commissioni o guadagni nel sito ufficiale per me è da considerarsi ufficioso ogni guadagno, come d’altronde dichiarano anche loro nella risoluzione delle dispute.
IN CONCLUSIONE
State alla larga da WeWe
Silvia Nello
Punti salienti:
Come prima cosa da analizzare nel loro team non hanno un solo tecnico informatico, questo significa che non hanno competenze su blockchain e criptovalute (ci chiediamo come fanno a creare una blockchain) ed i promoters sono tutti networkers e marketers.
Comunque il progetto consiste in una community che da servizi ai commercianti e privati mettendoli in comunicazione tramite app, sistemi di pagamento, carte fisiche creazione siti ma, come esplicitano i termini e condizioni:
GARANZIE : Accetti che l’uso dei portali web dell’azienda sia a tuo esclusivo ed esclusivo rischio e che qualsiasi servizio da noi fornito sia “così com’è”. La società declina espressamente qualsiasi garanzia espressa o implicita di qualsiasi tipo. La società non garantisce che il Programma di consulenza indipendente soddisferà le vostre esigenze o che sarà ininterrotto, privo di errori o sicuro. La società non fornisce inoltre garanzie sull’affidabilità o accuratezza di alcuna informazione.
In sostanza Lyoness. Uguale!
Si anticipano soldi per comprare licenze che si devono rivendere, altrimenti non si può guadagnare!
Parlano di tecnologia blockchain ma in realtà non la hanno, parlano del 2020, ma ancora non ci sono dettagli sul sito!
Partiamo da un presupposto.
Secondo loro sulla blockchain è appoggiato tutto questo sistema per essere sicuro e inviolabile e qui apro una parentesi tecnica.
Per essere sicura una blockchain (che sia proof of stake o proof of work) deve avere delle caratteristiche: la prima deve avere NODI decentralizzati (non appartenenti alla stessa persona/azienda) che devono produrre ovvero minare la cripto valuta di riferimento. ( che non è mai menzionata).
Perché questo?
Perchè, come spiegato nell’articolo sulle cripto, per poter reggere ed essere sicura una blockchain, DEVE avere persone che guadagnano dal mining.
Se questo non succede non è possibile avere una blockchain sicura.
Ora la domanda è, loro ti chiedono soldi per entrare in questa community “sicura”, ma se ancora la blockchain non c’è, come fanno a garantire quello che dicono? Sono solo una piattaforma di scambio di beni e servizi e qui cade la coerenza.
Ecco che tutto questo decade, senza una blockchain!
Questi sono i pack d’ingesso:
Si parla di anticipare dei soldi che vengono riscattati attraverso dei ref
(e qui si parla di relcutamento)
Quindi se non vengono riscattati, non ci sarà profitto!!!
Infatti sono i primi a dire che NON E’ GARANTITO NESSUN GUADAGNO e che dipende dalla “capacità di Leadership”! Ovvero di mero reclutamento!!!
In pratica si paga, poi se si fanno entrare aziende che pagano, privati, insomma, qualcuno che fa acquisti, riscatti quello che hai anticipato, altrimenti lo perdi!
Il sistema di guadagno è binario o unilevel: in pratica il binario si sostiene con quello che viene versato e bloccato dagli utenti e dai capitali immessi nella rete dai ref. Un giro di soldi.
Si ribadisce che si basa sulla Blockchain, ma sono incoerenti con la slide precedente che dice che sarà pronta dal 2020 ma non se ne fa menzione nel sito.
Attenzione alle scritte in piccolo! Si parla di guadagni in percentuale sull’utilizzo della piattaforma ma si dice poi in piccolo che i dettagli saranno diffusi in seguito, quindi nulla di concreto!
Quindi attenzione a guadagnare troppo che se la fatturazione è alta viene tolto il compenso ai distributori!
Ma l’autoship non era illegale? Se per avere un guadagno si è costretti a comprare una determinata somma di “oggetti” o altro, in Italia, non è legale!
Ecco il piano compensi nel dettaglio:
Si parla di un e-commerce e di tante possibilità, ma in realtà si punta tutto sul reclutamento!
Ci chiediamo:
Perché non si parla delle aziende e dei loro vantaggi?
Perché non si parla del sito online?
Tutto uno specchietto per le allodole, i soldi arrivano da coloro che investono fino a 10000 € con la promessa di un possibile guadagno (ma anche no!) dove i soldi rimangono fermi e forse non si riscattano neanche!
Si paga per lavorare.
In conclusione
Nello stesso sistema Lyoness l’azienda chiede investimenti, anticipi, in cambio di una promessa di guadagno futuro.
Prima della scadenza della 52esima settimana si legge chiaramente sul sito che non sarà possibile riscuotere, vantare diritti, o ottenere rimborsi su questi anticipi. Cosa che viola il Codice del Consumo, per la parte che riguarda i diritti dei consumatori, e anche la legge 17 agosto 2005, n.173 che tutela i distributori indipendenti.
Nel sito si dice che l’azienda è stata fondata a Malta nel 2018. In realtà, consultando le carte, risulta fondata nel 2019.
Si comprano pacchetti che ti permettono di vendere licenze da 100 € a 10000 € che ti permette di vendere 600 licenze.
Simile a Lyoness…. Si anticipano i soldi per guadagnare l’1% sul guadagno degli altri!
Parlano di token, ma non ci sono token.
L’unico sulla blockchain di ethereum risale a più di 2 anni fa e ha SOLO 4 transazioni! https://etherscan.io/token/0x342628e71015b4718ec32226d5b21fa17e0b9ada
Com’è possibile se tutte le transazioni vengono fatte attraverso la Blockchain( sempre che sia questa!)
NEWORKOM… SCONSIGLIATISSIMA!
Autore: Silvia Nello
Una domanda che spesso ci poniamo è la seguente:
Allo Stato Italiano conviene mantenere lo stato delle cose nel mondo delle vendite dirette e dell’industria del multi level marketing?
Per noi de “il gatto e la volpe nel web” la risposta è NO!
Ed il motivo è il seguente:
Il mondo delle vendite dirette e del MLM genera, secondo i dati delle associazioni di categoria, circa 4,5 miliardi di euro all’anno; considerando le aziende non iscritte e quelle con sedi estere, cioè quelle non tassate in Italia, possiamo ipotizzare un totale di 15 / 20 miliardi annui.
Cosa scappa dalle imposte?
1- L’IVA sulle vendite
2- Le imposte sul reddito dei collaboratori (e già qui si parla di miliardi)
3- L‘elusione che alcune aziende favoriscono vendendo i prodotti come autoconsumo invece che come vendite al dettaglio.
Già. Perché questo sotterfugio permette di abbassare sia il fatturato aziendale che la tassazione da una parte dei compensi ai collaboratori.
Consideriamo quelle realtà che convertono i compensi ai propri collaboratori in “coin” utilizzabili per sconti o per acquistare prodotti e servizi.
Per non parlare delle società di cui i pagamenti vengono effettuati con “gift-card”, che poi risultano come omaggi o gift, ovviamente non tassati!
E come non parlare delle aziende con sedi estere che pagano i collaboratori estero su estero e al lordo delle imposte lasciando spesso dei soggetti sprovveduti nella malaugurata ipotesi di doversi confrontare con il fisco; magari non solo per le imposte non pagate, ma anche per vere e proprie operazioni di riciclaggio!
Vogliamo aggiungere quei soggetti che hanno acquistato veri e propri siti di e-commerce senza nessuna autorizzazione commerciale, che pur vendendo poco o pochissimo, ma essendo migliaia, costituiscono una rete di “spacciatori” di prodotti, spesso non conformi al servizio di “pusher” che se ne stanno tranquillamente all’estero, senza pagare imposte e mandando allo sbaraglio inconsapevoli venditori.
Senza contare che dietro ad alcuni dropshipper si celano vendite di prodotti contraffatti, magari di aziende italiane con un doppio danno, anche erariale!
Aggiungiamo ancora quel mondo di micro-influencers che acquistano pacchetti pubblicitari per farsi pubblicità delle proprie attività da soggetti che nella quasi totalità hanno sedi in paradisi fiscali.
E non tralasciamo anche le operazioni di vendita di info-prodotti attraverso corsi e materiali formativi; anche in questo caso spesso promossi e venduti da soggetti privi di una posizione fiscale.
Riteniamo che questa situazione sia dovuta ad una legislazione obsoleta e miope, che ha lasciato nelle mani dei funzionari impreparati l’onere di concedere le autorizzazioni allo svolgimento di attività commerciali che poi di fatto non possono verificare e sorvegliare.
Facciamo riferimento alle vendite online ed alle vendite porta a porta; è semplice ottenere una autorizzazione commerciale, ma quali possibilità ha un’amministrazione di verificare il corretto svolgimento dell’attività, come è possibile controllare la conformità dei prodotti venduti, come possono controllare il corretto svolgimento delle procedure commerciali e la tutela dei consumatori?
È molto difficile ipotizzare una perdita per lo Stato in termini di imposte, ma ipotizzare svariate centinaia di milioni di euro non è per nulla un dato utopico.
Queste attività generano milioni e milioni di euro di compensi che supportano molte famiglie e potrebbero rappresentare un reale sostegno a soggetti in difficoltà: una integrazione al reddito che si avvale di una fiscalità agevolata.
E’ per questo che siamo sempre più convinti che un’attività come ad esempio quella del networker andrebbe certificata e tutelata da un ente riconosciuto e che un’industria come quella del network marketing debba essere tutelata e ripulita dall’interno.
E’ per questo che siamo convinti che lo Stato italiano debba intervenire sia per non perdere capitali sia per regolamentare che per legislare un settore che macina miliardi.