SIAMO ARRIVATI IN RADIO!

Siamo orgogliosi di comunicarvi che la nostra community
IL GATTO E LA VOLPE NEL WEB è arrivata addirittura in radio!

Un ringraziamento speciale a Radio Lombardia e al programma
Live Social per aver voluto condividere ciò che stiamo cercando di portare nel web per dare il nostro contributo a livello sociale.


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“CRIPTO” RICICLAGGIO

Il Governo ha già previsto nel decreto legislativo del 25 maggio 2017 n. 90 (che ha rafforzato la normativa italiana antiriciclaggio) che i prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale debbano assolvere agli obblighi antiriciclaggio per evitare che le transazioni effettuate con le cripto valute possano essere utilizzate per fini illegali

L’iniziativa mira a realizzare una prima rilevazione sistematica del fenomeno, a partire dalla consistenza numerica degli operatori del settore che, a regime, dovranno a iscriversi in uno speciale registro tenuto dall’Oam, l’Organismo degli agenti e dei mediatori, per poter esercitare la loro attività sul territorio nazionale.

Provate ad immaginare quanti “pseudo business” legati alle “pseudocrypto” saranno definitivamente considerati illegali

Via tutti i ciarlatani e gli “espertoni” senza abilitazioni e certificazioni!

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NM ed EVASIONE FISCALE

In questo post cercheremo di spiegare perché un comportamento che é spesso presente tra gli incaricati e in alcune aziende di Network Marketing, evidentemente non in regola, sfoci nell’evasione fiscale!


Il problema dell’autoconsumo

Come quasi tutti voi, avrete sicuramente letto, su Facebook ed altri social network, inserzioni di incaricati che promuovono i prodotti della società di cui sono promotori, affermando che è possibile acquistarli a € 50, € 60 o € 70 per poi rivenderli a € 100, con sconti del 30%, 40% o 50%

Se si acquistano prodotti per il proprio uso personale è perfettamente lecito e corretto, ma se li si rivende si fa evasione fiscale!

Sicuramente, se si comprano prodotti anche per la mamma, la fidanzata, o la zia non è un problema, ma andiamo ad analizzare cosa succede nel caso in cui li si rivende:

Ipotizziamo di comprare € 100 di prodotti e rivenderli per € 200
– Evasione di circa € 18 delle imposte sul guadagno dell’incaricato.
– Evasione di circa € 19 di IVA da parte della società.

Quindi su € 100 di fattura si crea un’evasione fiscale di almeno € 37, ma se l’incaricato ha anche partita IVA vi sarebbe un’evasione fiscale di contributi che variano dai € 19 ai € 26 a seconda dell’inquadramento INPS.

Ora proviamo ad ipotizzare a quanto si possa evadere con decine di migliaia di incaricati in tutta Italia!

Prendiamo come esempio una nota società di Network Marketing, italiana, che ha dichiarato di fatturare circa € 25.000.000 di prodotti quasi tutti acquistati dai propri incaricati al 50% e rivenduti al doppio!
Ciò significherebbe che in realtà questa azienda avrebbe dovuto fatturare € 50.000.000,con una conseguente evasione di € 25.000.000!

Consideriamo inoltre il 35% circa di € 25.000.000 di ritenuta d’imposta pari a circa € 8.500.000; il 18 % di IVA sui € 25.000.000 pari a circa € 5.000.0000, a cui andrebbero aggiunte anche le Quote INPS, sia quelle a carico dell’azienda che quelle a carico degli incaricati: di quanti altri milioni di euro di evasione fiscale staremmo parlando?!

E se in questo conteggio consideriamo anche le aziende estere, senza sede legale in Italia, l’evasione diventa totale!!!


Le società di NM estere

Prendiamo come esempio One Coin che dichiarava che l’Italia portava alle loro casse € 400.000.000; oppure Swiss Coin o tantissime altre società, piattaforme estere e scam vari che hanno sempre fatto grandi numeri in Italia; oppure consideriamo anche i vari “gold” che hanno coinvolto decine di migliaia di clienti!

Un dato ipotetico potrebbe essere che ci sia una evasione fiscale da almeno un miliardo di euro!


Noi pensiamo che qualche semplice controllo da parte della Guarda di Finanza, dell’Ufficio IVA, o dell’Agenzia Entrate possa portare dei bei soldini nelle casse dello Stato!!!

Attivare controlli ai meeting di molte di queste aziende, avrebbe un costo relativamente esiguo per le forze dell’ordine, e basterebbe qualche multa alle società e sanzioni alle persone fisiche per rientrare nei costi, passare in attivo, e ripulire un settore sempre più impestato da ciarlatani e pseudo imprenditori pronti a tutto per ingannare il prossimo, e lo Stato.

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NETWORK MARKETING: CHI SCEGLIERE?

Ci sono tantissime aziende che si affacciano sul mercato attraverso il Network Marketing e tutte con prodotti o servizi differenti: integratori alimentari, sostituti del pasto, prodotti per l’igiene del corpo, cosmetica, prodotti tecnologici, energie rinnovabili, campagne pubblicitarie, viaggi, abbigliamento ecc…

MA QUALE SCEGLIERE???

Il mondo del multi level marketing si sta allargando sempre più, ma prima di lanciarsi in una delle tante attività proposte, è importante prima comprendere alcuni aspetti generali della società che vi è stata proposta, o di cui vi siete interessati.

Questi sono gli aspetti fondamentali che dovete valutare, ma prima di tutto, conoscere:

  • IL PAYOUT
  • LE LINEE COMPENSI
  • LE QUALIFICHE
  • I PRODOTTI


IL PAY OUT

Il Pay Out all’interno del multi level marketing è il rapporto tra l’utile netto aziendale e l’utile distribuito alla rete; in parole povere possiamo identificarlo come “la torta” che rappresenta i pagamenti.

Questo è un concetto ed un dato fondamentale da conoscere perchè non lo troverete mai all’interno di nessun piano compensi!

Spesso molte aziende e molte reti commerciali potranno indicarvi alcuni valori, ma se questi equivalgono al 100% o addirittura più del 100% significa che, o c’è un inghippo, o il calcolo che vi hanno mostrato  è falso, oppure vi trovate di fronte ad uno schema Ponzi!

Il Pay Out non potrà mai essere pari o superiore al 100% in quanto qualsiasi società ha dei costi da sostenere e delle imposte da versare: questo discorso vale sia per le società di prodotti sia per quelle di servizi, compreso anche il mondo digitale.

Potremmo quindi consigliarvi di diffidare o comunque prestare particolare attenzione alle società dove il Pay Out sia superiore al 75 – 80 %. 

 


LE LINEE DI COMPENSI

Le linee di compensi sono le diverse forme di pagamento, o di guadagno, che le società di multi level mettono a disposizione dei propri incaricati alle vendite.

E’ semplice comprendere che il Pay Out, “la torta”, vada suddivisa nelle varie voci, e più le fette sono piccole, più si farà fatica ad ottenere discreti guadagni; e laddove le fette di torta sono troppo piccole, maggiori saranno i paletti imposti dalle aziende per ottenerle!

E’ più facile operare con poche linee di compensazione su cui focalizzarsi che perdersi dietro a tante linee.

 


LE QUALIFICHE

La totalità dei piani compensi è composta da più qualifiche, ma prestate attenzione che ad ogni qualifica rappresenta un obbiettivo da raggiungere e di conseguenza un ostacolo da superare: tante più sono le qualifiche, tanto più è impegnativo il piano compensi.

E’ inoltre importante capire se gli obiettivi da raggiungere sono veramente alla vostra portata: provate a fare un calcolo per comprendere realmente quanto sia effettivamente raggiungibile ogni qualifica.

Non raggiungere una qualifica non è una cosa negativa, quello che è sicuramente negativo, è affrontare una qualifica senza esserne pronti.

Facciamo un esempio concreto
Se dovete sponsorizzare 3 nuovi incaricati, non affrontate la qualifica con soli 3 o 4 nomi, non affrontatela l’ultimo giorno di qualifica, non buttate dentro un parente pagandogliela perchè sicuramente non funzionerà; preparatevi al meglio per il prossimo mese!
Se la qualifica richiede un determinato fatturato, non comprate migliaia di euro di prodotti, o almeno non comprate più di quello che normalmente consumereste o siete in grado di vendere!

 


I PRODOTTI

Dare un giudizio sulla qualità o la validità dei prodotti o servizi, essendo il mercato del multi level marketing così variegato , è obiettivamente impossibile: cercheremo quindi di fornirvi alcuni parametri per scegliere il settore!

Prodotti di consumo: se sono di qualità è più facile crearsi dei clienti fidelizzati che riacquistino il prodotto; non dovrete quindi cercare nuovi clienti tutti i giorni

Prodotti durevoli: sono più adatti a chi ha una maggior propensione alla vendita; se sono durevoli la vendita è meno riproducibile, vi serviranno di conseguenza nuovi potenziali clienti.

Prodotti digitali: devono essere di ottima qualità, facilmente utilizzabili e nella lingua del cliente.

Molti prodotti hanno la necessità di essere registrati in appositi registri pubblici, alcuni pubblicamente consultabili, altri riservati agli operatori; in ogni caso tutti i prodotti devono essere accompagnati da etichette chiare e leggibili in lingua italiana con istruzioni per l’uso, la conservazione, la manutenzione ed eventuali controindicazioni o precauzioni; se manca la documentazione il prodotto non è adeguato alla vendita in Italia.

In ogni caso un consiglio che vi diamo è scegliere un prodotto che vi piace e vi è congeniale perchè vi sarà più semplice parlarne e condividerlo; l’utilizzo personale del prodotto è spesso il principale mezzo per acquisire esperienza e conoscenza di ciò che andrete a proporre.

 

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Annuncio di lavoro anonimo illegale

Sono vietate comunicazioni, a mezzo stampa, internet, televisione o altri mezzi di informazione, in qualunque forma effettuate, relative ad attività di ricerca e selezione del personale, ricollocamento professionale, intermediazione o somministrazione effettuate in forma anonima e comunque da soggetti, pubblici o privati, non autorizzati o accreditati all’incontro tra domanda e offerta di lavoro eccezion fatta per quelle comunicazioni che facciano esplicito riferimento ai soggetti in questione, o entità ad essi collegate perché facenti parte dello stesso gruppo di imprese o in quanto controllati o controllanti, in quanto potenziali datori di lavoro.

Art. 9, D.Lgs. n. 276/2003

L’Ordinanza della Cassazione chiarisce negli annunci di lavoro quando il committente  è illegale.

Con l’Ordinanza n. 14249/2019 la Corte di Cassazione ha chiarito quando, ai sensi dell’art. 9 del D.Lgs n. 276/2003, sono illegali gli annunci di lavoro pubblicati senza indicazione dell’azienda committente , nella fase di selezione del personale, a garanzia della trasparenza del mercato del lavoro e del pieno rispetto delle norme poste a tutela della protezione dei dati personali (d.lgs. 196 del 2003).

Anche online, ed attraverso i social network, non è possibile redigere annunci in forma anonima senza specificare il nome della società con la quale si detiene un rapporto di collaborazione per cui si ha il permesso di sponsorizzarne l’attività.

Gli editori, i direttori responsabili ed i gestori di siti sui quali siano pubblicati annunci in violazione delle disposizioni di cui sopra sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da 4000 a 12000 euro.

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ADHD – Una nuova malattia da social?

I social media possono causare sintomi di ADHD? Uno studio dimostra che potrebbe esserci un collegamento

Prima ti connetti a Twitter, poi vai su WhatsApp ed infne controlli altri profili su Facebook e cerchi persone su Instagram; poi però, ti dimentichi completamente di quello che stavi facendo prima di prendere il telefono.

Hai mai avuto questa esperienza? Dove sembra come se ti stessi svegliando da una specie di “nebbia da social” e ti ritrovi incapace di concentrarti sul tuo lavoro, o più semplicemente non riesci a stare concentrato e seguire una conversazione con un amico?

Bene, sappi che questi comportamenti stanno diventando sempre più comuni; secondo un nuovo studio, il tempo che molti di noi trascorrono utilizzando i social media, potrebbe causare sintomi ADHD a lungo termine, il che significa che il tempo trascorso sul display influisce fortemente sulla capacità di concentrazione.

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività o ADHD (attention deficit hyperactivity disorder) è un disturbo del neuro sviluppo caratterizzato da problematiche nel mantenere l’attenzione, eccessiva attività o difficoltà nel controllare il proprio comportamento (impulsività) che non appare adeguato all’età della persona.

Personalmente, questa scoperta non mi sorprende per nulla, e comincio a trovarla abbastanza inquietante: il fatto è che i social media, non sembrano essere una semplice moda di passaggio, perché ormai la maggior parte della vita delle persone viene vissuta all’interno di uno schermo.
Trovo quindi estremamente importante essere consapevoli di come i social  stiano fortemente influenzano il nostro cervello e, più specificamente, la nostra capacità di concentrazione.

Il nuovo studio sembra dimostrare che l’uso sempre più costante nei social possa seriamente aumentare il rischio di sviluppare sintomi da disturbo ADHD.

Nel caso in cui non siate completamente sicuri di cosa sia realmente l’ADHD, il NIMH (National Institute of Mental Health), lo definisce come una condizione “segnata da un modello continuo di disattenzione e iperattività / impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo.”

I sintomi di ADHD, secondo il NIMH, includono difficoltà a rimanere concentrati, ad avere comportamenti impulsivi, sottovalutando quelle che possono essere le conseguenze a lungo termine.

Adam Leventhal , psicologo ed autore di questo nuovo studio, ha affermato che passare molto tempo sui social media è nocivo per la salute mentale delle persone”.

Ecco come è sviluppato lo studio vero: in un periodo di due anni, i ricercatori hanno esaminato più di 2.500 studenti che frequentavano varie scuole nella contea di Los Angeles.
All’inizio dello studio nessuno degli adolescenti mostrava sintomi di ADHD, ma alla fine dei due anni, gli adolescenti che hanno fatto un uso quotidiano più frequente dei social, erano molto più propensi a mostrare i sintomi di ADHD.

Sono inoltre aumentati casi di depressione ed è incrementato il numero di ragazzi con tendenze suicide, e alcune ricerche hanno riscontrato che molti di essi sono più infelici e si sentono più soli. Queste problematiche non si erano mai presentate nei ragazzi di giovane età prima dell’avvento dell’era digitale.

Per quanto riguarda il modo in cui i ricercatori hanno misurato i sintomi di ADHD degli studenti, i ragazzi sono stati valutati dall’inizio alla fine dello studio tramite un questionario standardizzato per i sintomi dell’ADHD, rispondendo a domande su quante azioni svolgevano durante l’arco della giornata come scrivere, scorrere le app dei social media o condividere video in streaming e musica.

Alla fine dello studio si è constatato che erano proprio gli studenti che usavano maggiormente i social a mostrar di maggiori sintomi di ADHD.

Secondo la dottoressa Katie Davis , questa ricerca supporta la tesi che la tecnologia possa causare una disfunzione cerebrale chiamata DMN ( default mode network). Secondo la dottoressa, una parte del nostro cervello resta iperattiva anche nel momento in cui non si sta facendo nulla e la DMN sia la responsabile di situazioni come ad esempio sognare ad occhi aperti.

I social e l’uso smoderato di tablet, pc e smartphone stanno peggiorando ulteriormente questi problemi: quando la tecnologia viene utilizzata costantemente, il cervello rimane in uno stato attivo, la disfunzione all’interno della DMN viene esacerbata ed i sintomi di ADHD aumentano in maniera esponenziale.

Ma in questo periodo storico, come è possibile allontanarsi dallo schermo?

Beh, ci vuole sicuramente un po ‘di sforzo. Secondo Marygrace Sexton, fondatrice di A-GAP, una fondazione senza scopo di lucro che incoraggia le persone a vivere le loro vite sviluppando una relazione sana con i social media, implica molto più che limitarne l’uso o cancellare i propri account. Si tratta davvero di ripensare il modo in cui si interagisce con gli altri.

Siamo così abituati a passare il nostro tempo con i nostri conoscenti sui social, che stiamo riducendo al minimo l’importanza delle comunicazioni e delle esperienze faccia a faccia con queste stesse persone.

Non è facile tornare a 10 anni fa quando i social non esistevano ancora, ma è assolutamente essenziale ritornare a comunicare con gli altri senza utilizzare il mezzo digitale. Dobbiamo trovare alternative sane con l’obiettivo di rimanere in contatto con loro anche attraverso le vecchie modalità di comunicazione.

Ridurne questo uso smoderato, considerati questi nuovi risultati di ricerca sull’ADHC e le problematiche che vanno ad intaccare il nostro cervello, credo sia di fondamentale importanza per la nostra salute ed iniziare a fare questi piccoli cambiamenti oggi, potrà essere determinante per il nostro futuro.

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